Michele Emiliano Sindaco di Bari

ANNO
2004
CLIENTE
Emiliano
SERVIZI
#ComunicazionePolitica

Michele Emiliano Sindaco.

Michele Emiliano Sindaco. In un torrido giorno di Luglio quasi per caso Michele Emiliano entrò nella nostra agenzia. Bermuda, sandali e canottiere lo conquistarono all’istante decretando così il colpo di fulmine che avrebbe dato origine a una delle campagne elettorali “più originali, folli e simpatiche di tutti i tempi”.
Emiliano era un magistrato prestato alla politica, un volto nuovo che pochi baresi conoscevano. La sua attitudine ai rapporti umani però era così evidente e la sua presenza fisica così imponente che ci apparve, quindi, subito chiara la strada che avrebbe condotto alla sua elezione: il bagno di folla.

L’onda Emiliano
Michele Emiliano dunque si immerse nelle viscere della sua città e la sua umanità conquistò tutti. Attivò mille canali di ascolto con la sua città, attraversò i quartieri al suono dei musicisti che più o meno spontaneamente lo seguivano in una specie di tour. Non fu un caso se lo chiamammo “l’onda Emiliano”.
Tutto era molto “barese”, la campagna respirava l’anima della città, dal claim, “io voto Bari”, ai taralli a forma di “e” distribuiti con i fischietti in terracotta di Rutigliano e ai beneauguranti semi di girasole.

Il sito
Il sito era il punto di riferimento, la centrale che raccoglieva informazioni e le diffondeva con prontezza. Sul sito c’era tutto: appuntamenti, strumenti e i video di Gianni Troilo e Graziano Conversano. Non si erano mai visti spot elettorali che frullavano Tarantino, Kusturica e Piva in uno stile così nuovo e allo stesso tempo semplice.

L’asso nella manica
Nell’ultima settimana di campagna ci giocammo l’asso nella manica: Metti a Cassano. Lo spot diventò un cult e conquistò molto più che l’intera città grazie anche a “euro 2004”, il seguitissimo programma sportivo di Sky, che ne fece la sua sigla.

Il fatto che poi il risultato delle urne ci ricompensò dei chili persi per la causa rimane un dettaglio. L’esperienza fu così appassionante da essere già in sé gratificante e segnò il nostro rumoroso ingresso nel mondo della comunicazione politica.